LA FORZA DELL'EQUIPE


Se un giorno facessimo un esperimento e camminando per le strade di Livigno e Trepalle chiedessimo ai passanti cosa viene loro in mente pensando al CiAGì, avremmo sicuramente un’enormità di risposte diverse, per esempio: attività, animazione, “Cammino dei Diritti”, educazione, gioco, compiti…

Il Centro di Aggregazione è come un grande scatolone che contiene una molteplicità di proposte diverse. Ma quale è il motore di questa “macchina” così complicata? Chi si occupa di tradurre in pratica le linee teoriche di intervento? Tutto questo è svolto da un’equipe, nella quale tutti gli educatori si ritrovano una volta a settimana per fare il punto e programmare gli interventi successivi.

Ogni educatore si trova lungo la settimana ad affrontare situazioni diverse, spesso complicate, a volte delicate, con attività di supporto alle famiglie e di sostegno a diversi tipi di fragilità. L’equipe settimanale diventa allora il luogo ideale dove sviluppare un confronto costruttivo, che permetta di decentrarsi dalla propria prospettiva, facendo “un passo indietro” e guardando ciascuna situazione con lucidità, accogliendo i contributi dei colleghi. Quella che si sviluppa con il tempo è un’interdipendenza positiva, per cui tutti i membri del gruppo cercano di trovare il modo per far emergere il positivo da ciascuno, nella consapevolezza che non è possibile il successo individuale senza il successo collettivo.

“L’uomo è un mondo in miniatura”, diceva un filosofo antico. Vista la complessità che caratterizza ogni relazione e ogni intervento educativo, è una vera ricchezza poter contare su questa pluralità di approcci, che agiscono in maniera coerente ed armonica senza annullare le reciproche differenze. Il lavoro compiuto insieme vale molto più della somma delle singole attività, come l’armonia di un’orchestra va molto oltre i singoli strumenti musicali.

di Daniele Rocca*

*filosofo ed insegnante

 

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