"DIRITTI" OGNI GIORNO





Parlare di diritti oggi può sembrare una cosa quasi banale, ovvia, scontata, come se non ce ne fosse bisogno perché siamo, a parole, tutti concordi nel riconoscerne l’importanza ed il valore.

Ma non lo è nella società in generale, dove non è facile mettere davanti i diritti degli altri rispetto ai nostri, riuscire a prenderli in considerazione davvero nel momento in cui non sono i nostri diritti a dover essere difesi, sostenuti…solo per i nostri diritti sappiamo davvero schierarci e prendere posizione.

Non lo è nemmeno in campo educativo, quando nel “tran tran” quotidiano, dentro un lavoro sempre molto esigente e incalzante, ci dimentichiamo di fermarci per assicurarci che i diritti dei nostri bambini e ragazzi siano tutelati. Non ci preoccupiamo nemmeno di consapevolizzare bambini e ragazzi rispetto ai loro diritti e, quindi, al valore sociale che ognuno di loro ha e che si è tradotto, nel tempo, al riconoscimento dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

I bambini non sono incapaci di capire, come spesso pensiamo, li trattiamo da piccoli nascondendo a noi stessi la loro intelligenza e la loro capacità di percepire la realtà che, seppur diversa dalla nostra percezione, non è secondaria ma preziosa in egual misura. Sottovalutiamo, a volte, il fatto che i bambini hanno il diritto di pensare e di esprimere la loro opinione, di chiedere e ricevere risposte e di essere ascoltati.

Nel nostro “non ho tempo, ti ascolto dopo” oppure “non adesso che ho fretta” manchiamo ad un nostro dovere. Un ascolto attento, partecipe, presente.

Una giornata come quella del “Cammino dei diritti” è certamente pensata per riflettere sulle grandi tematiche internazionali legate allo sfruttamento dei bambini, alle violenze che subiscono in tante parti del mondo, alla mancanza di educazione e istruzione per una percentuale di bambini ancora oggi troppo elevata.

Questa giornata dovrebbe anche essere un pretesto per riflettere sul tipo di educazione che offriamo ai nostri bambini e ragazzi: non ci sono forse piccoli diritti violati dentro le nostre azioni, pur inconsapevoli e involontarie? Dalla poca attenzione, al desiderio di farli crescere in fretta per certe cose, in modo che siano autonomi e abbiano in poco tempo meno bisogno di noi, oppure, il tenerli piccoli, o il pensare che lo siano per tutto, per cui non dobbiamo loro spiegazioni rispetto ai nostri comportamenti ma esigiamo che loro ci spieghino ogni atteggiamento. Non è forse una frase ricorrente degli adulti “Tu sei piccolo, non puoi capire” oppure “A te non devo spiegare niente!” e ancora “É cosi e basta!”

Forse tutto questo fa parte dell’aver dimenticato i bambini che siamo stati, di non ricordare oggi le volte in cui alle nostre domande non è stata data risposta, oppure i momenti in cui capivamo che c’era qualcosa di triste in casa ma non ci è stato spiegato cosa fosse, ci è stato nascosto e siamo rimasti con i nostri pensieri…perché quelli li avevamo! Allora, vale la pena camminare ancora per i diritti, prendere per mano i nostri bambini e spiegare loro cosa sono i diritti, quali e perché sono importanti…e, perché no, scusarci con loro se qualche volta, pur volendogli tanto bene, ci siamo dimenticati di difendere il loro diritto principale: quello di essere bambini.

di Valentina Trabucchi*

*educatrice e laureata in Beni culturali


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