UN CANTIERE ALL'OPERA


Natale alle porte, il Capodanno in arrivo e così un altro anno si chiude.

Un anno sicuramente intenso che, come Centro di Aggregazione Giovanile, ha visto lo sviluppo di attività, progetti, relazioni, intuizioni, elementi positivi e alcune criticità.

Molte sono le cose da portare avanti e conservare, alcune da modificare e altre da pensare e “mettere in cantiere”. L’anno che è alle porte sarà, anche come servizio, un anno nuovo, un anno che porterà grandi cambiamenti, nuove sfide da cogliere e molte novità.

Riguardando gli anni scorsi, come è bello e giusto che sia, ogni periodo porta diverse trasformazioni (anche inerenti alle attività proposte) che richiedono sicuramente una buona capacità di adattamento a ciò che emerge e ciò che viene valutato come prioritario da fare. Tutto ciò, seppur molto stimolante, ha anche le sue fatiche legate al “cambiare” in un contesto che si trasforma abbastanza velocemente. Il cambiamento, tuttavia, è insito in un servizio che cerca di rispondere alle varie situazioni che emergono ed è in funzione di alcuni elementi: la diversa natura che assumono i bisogni, le motivazioni di tutte le persone che vi operano, le strumentazioni necessarie e adeguate al raggiungimento degli obiettivi. Sicuramente compito non facile quando si è parte integrante dell’obiettivo che si vuole raggiungere. Ripensando a tutto, la vera sfida che come educatori ci attende, è quella di “imparare a stare dentro” al contesto che viviamo in un modo sempre nuovo. Questo è un percorso già intrapreso ma sicuramente ancora lungo e che richiede un aggiornamento e una trasformazione costante, proseguendo e innovando ciò che già si fa con lo sforzo di osservare il tutto con “occhi nuovi”.

Un “cantiere all’opera” dove costruire proposte lasciando la porta aperta ad iniziative anche differenti e nuove, dove magari non tutto è definito, chiaro e preciso, provando ad accettare le sfide diverse e ragionando sempre in termini di coesione e co-progettazione. Un coinvolgimento attivo da parte di tutti gli attori coinvolti, partecipi magari in modo diverso, ma indispensabili per cogliere tutte le molteplici sfumature.

Tutto questo è possibile e stimolante nella consapevolezza che “solo insieme è possibile fare la differenza”.

 di Vincenzo Morcelli*

*educatore e coordinatore del CiAGi

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