IL GIOCO LIBERO
Cosa hai fatto oggi?
Niente. Tutto! Si perché spesso il tempo libero rischia di passare per tempo
perso, inutile. Può sembrare una proposta semplice, banale, ma per i bambini il
gioco attivo e non strutturato rappresenta un’azione di stimolo
importantissima.
Non è semplice proporre
un’attività di questo tipo perché spesso siamo abituati a dare un senso
specifico all’attività di gioco e a trasmetterla al bambino evitando giochi
apparentemente inutili.
La situazione di “libertà” porta necessariamente a gestire maggior litigi “imprevisti” o comunque degli scambi che in un contesto strutturato non si presenterebbero. Ma il gioco libero è un’attività spontanea del bambino con la quale racconta i suoi pensieri e mette alla prova le sue capacità. Attraverso questo sperimentarsi il bambino sviluppa l’iniziativa e la creatività, scopre e fa suoi alcuni concetti, analizza le prime proprietà e le caratteristiche degli oggetti. Solo cosi il bambino riesce a raccontare il suo mondo interiore.
La corsa, il
travestimento, il movimento, il fermarsi e pensare a cosa fare, la
manipolazione, la sperimentazione rappresentano attività proprie delle
differenti situazioni di gioco, attraverso l’uso di ciò che l’ambiente circostante
può offrire e un oggetto che nel quotidiano ha una funzione specifica e si usa
per uno scopo determinato come un semplice pennarello, in mano di un bambino si
trasforma e diventa una bacchetta magica, la spada di un pirata, il microfono
di un cantante.
Il gioco è anche espressione di creatività dei bambini, che solo attraverso esperienza e concretezza apprende come funziona il mondo e la realtà. La creatività non è solo capacità di trasformazione, non è solo fantasia ma è sperimentare, fare ipotesi e trovare un modo per verificarle. La manipolazione, il poter fare e creare, offre al bambino l’opportunità di diventare soggetto attivo che fa e non solo che riceve. L’adulto educatore in questi momenti può conoscere a fondo il bambino, comprendere i suoi atteggiamenti, riconoscere le sue esigenze. È dunque fondamentale osservare, limitarsi a predisporre un contesto educativo che stimoli nel migliore dei modi.
Attraverso questa
osservazione si può vedere la realizzazione, la felicità del bambino ed è lo stesso
bambino che con la domanda “ma quando giochiamo un po’?” ti conferma che “il
gioco libero” è molto più di un gioco.
di Monica Franceschina*
*educatrice
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