LA BELLEZZA SALVERà IL MONDO
Uno dei criteri di giudizio, che sovente utilizziamo è
quello del bello. Il gusto estetico delle cose, dettato anche dall’istinto, ha
dei canoni e parametri fortemente soggettivi.
Un oggetto, un paesaggio, un momento può essere bello per
qualcuno, mentre per qualcun altro non si addice ai suoi criteri di bellezza.
C’è quindi una bellezza oggettiva?
Certo, ma dobbiamo fare un passo di lato.
La bellezza, nell’antica Grecia non era solamente sfera dell’estetica, ma al bello si
associava il giusto e il vero. Una persona “bella” era tale perché pura e
integra di valori morali. “Sarà questa bellezza che salverà il mondo?”
La frase, di famoso uso, è quella dello
scrittore russo Fedor Dostoevskij, uno dei grandi estimatori della bellezza.
Ora, nel suo capolavoro “L’idiota” viene illustrato molto bene il concetto
salvifico del bello, come sguardo nuovo e vivo dell’amore e della verità. Al
giorno d’oggi, forse, abbiamo perso quella vera bellezza che possedevano gli
antichi, ma è compito di ciascuno coltivarla e alimentarla nelle piccole cose:
negli sguardi, nei gesti, nelle persone.
La bellezza ha poi un tratto distintivo forte
nell’arte.
Quante volte un bambino, con foglio e matita,
intento nel creare e dare spazio alla sua fantasia, disegna case enormi come
montagne o camini più grandi delle porte... questa sì che è bellezza.
La bellezza della fantasia, della creatività,
dell’espressione libera. Al CiAGì tantissime volte accade questo. Uno spazio di
bellezza, dove coltivarla, alimentarla e condividerla.
A volte la libera decisione su cosa fare,
cosa disegnare, a cosa giocare è molto importante nella crescita e nello
sviluppo dei bambini e ragazzi. Perché quei momenti diventano belli e veri,
vissuti e condivisi insieme agli altri. Dove ognuno può esprimere ed
esprimersi.
L’augurio è che questa bellezza dilaghi,
magari anche se sono solo scarabocchi, perché forse “salveranno il mondo”,
oppure semplicemente perché sono belli, giusti e veri.
di Thomas Sosio*
*educatore e speaker
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