NON IMPORTA SE VAI AVANTI PIANO, L'IMPORTANTE è NON FERMARSI


 

Provare, rallentare, ripensare, agire, cambiare, sperimentare, interrogarsi, verificare… tutto questo mix accompagna costantemente il nostro agire e si fa sentire un po' più forte al termine di un percorso. Quest’anno la fine “dell’inverno” al CiAGi ha forse un sapore un po' diverso dal solito, una fine “un po’ più fine” delle altre volte.

Spostarsi e cambiare sede è un grosso cambiamento che ha sicuramente in sé un interessante seme di novità.

Se come equipe proviamo a rileggere, quello che è stato questo periodo invernale ci sembra di intravedere alcuni pensieri.

Da una parte c'è stato lo sforzo di operare in una realtà in costante cambiamento con tutto ciò che questo comporta. Sostare a volte nell'incertezza, intravedere la direzione ma “convivere” con le cose che si costruiscono e definiscono in divenire tenendo dentro aspetti molteplici e a volte contrastanti è stato un aspetto articolato e a volte faticoso. Questa appare come una sfida necessaria per affrontare al meglio, con apertura e responsabilità, le relazioni e le richieste che quotidianamente il nostro lavoro ci presenta.

Dall’altra l'impegno nell'essere mediatori: tanti i volti incontrati, le gioie e le fatiche condivise. Chiara la consapevolezza di trovarsi “ad essere facilitatori” all’interno delle relazioni vissute sia con i ragazzi che con gli adulti; occasioni privilegiate per favorire la decodifica e l’interpretazione dei vissuti e per promuovere il riconoscimento dell’opportunità di uno scambio costante con gli altri.

Come equipe ci siamo anche messi in gioco, senza eccessive pretese, provando a rielaborare e fornire alcuni spunti di riflessione pubblicati settimanalmente.

Per noi è stato il tentativo di ripensare a quanto vissuto proponendo alcuni spunti da condividere e in parte per rileggere il nostro agire educativo, consapevoli del valore della riflessività quale strumento in grado di dar significato all'esperienza.

Non sono certo mancate anche alcune complessità che fanno sicuramente parte del nostro lavoro. Sempre più necessario appare la capacità di saper leggere le specificità del contesto in cui siamo inseriti; quanto emerso aiuta a definire le scelte delle attività da mettere in pratica, certi che per una maggiore efficacia educativa occorrano metodologie adeguate ma soprattutto proposte integrate, allargate e contestualizzate alla realtà territoriale.

Un contesto che se ascoltato ha in sé molte risorse da far convergere in un’ottica di coinvolgimento che dia valore sia alle novità sia a ciò che è già presente. Tutto questo è una pagina aperta ancora tutta da proseguire e scrivere che non può che spronarci, dopo un momento di riposo, per rituffarsi in un’estate sicuramente diversa per tante ragioni, ma che sicuramente riserverà tante occasioni di crescita per tutti.

Buona estate a tutti!

di Vincenzo Morcelli*

*educatore e coordinatore del CiAGi

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