LA FORMAZIONE NON è MAI ABBASTANZA

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Spesso i mille impegni, le troppe cose da fare, il desiderio di passare un po' di tempo tranquillamente in famiglia ci costringono a rinunciare ad alcune proposte che le diverse agenzie educative o meno, del territorio ci propongono, ma formarsi, tenersi aggiornati, condividere obiettivi, traguardi e fallimenti è davvero fondamentale.

La formazione continua è importante sia per tutti i genitori sia per tutti gli adulti e rappresenta uno degli obblighi più importanti per educatori e insegnanti e che ne caratterizza la professionalità: sarebbe un fallimento pensare che essere un educatore sia un punto di arrivo e una contraddizione essere formatori che non si formano.

L’educatore, l'allenatore e anche il catechista devono continuare a coltivare il proprio sapere, a rinnovarlo, a metterlo in discussione.

Educare, dare forma, implica il movimento e per questo dobbiamo tenerci in moto continuamente perché non c'è il punto di arrivo.

La formazione quindi non è da ritenersi solamente collegata al percorso di studi scelto, fondamentale anch'esso, e nemmeno una volta ogni tanto.

Formazione è essere consapevole della sua importanza e quindi non cercare solamente grandi progetti, prestigiosi titoli ma riconoscere le piccole e grandi necessità che la società intorno a noi ha e cercare modi sempre nuovi per educare.

Negli ultimi mesi, la scuola, la Cooperativa Sociale L'impronta, il Centro di Aggregazione Giovanile, l'ASST, invitati dall’Ufficio di Piano, si stanno formando partecipando ad un nuovo progetto: ll Programma P.I.P.P.I.

“Esso rappresenta il tentativo di creare un raccordo tra istituzioni diverse, tra professioni e discipline degli ambiti del servizio sociale, della psicologia e delle scienze dell’educazione, che solo unitamente possono Cooperare  con la finalità di innovare le pratiche di intervento nei confronti di alcune  famiglie articolando in modo coerente fra loro i diversi ambiti di azione coinvolti intorno ai bisogni dei bambini tenendo in ampia considerazione la prospettiva dei genitori e dei bambini stessi nel costruire l’analisi e la risposta a questi bisogni. L’obiettivo primario è dunque quello di aumentare la sicurezza dei bambini e migliorare la qualità del loro sviluppo.”*


di Monica Franceschina 


*Programma P.I.P.P.I. - Università degli Studi di Padova

**"Il pentolino di Antonino" testo e illustrazioni di Isabelle Carrier 


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