VERSO L'ISOLA CHE NON C'è...MA ESISTE


 

«Ciao S. che mi racconti di bello?»

«Lascia perdere, periodo del cavolo»

«Come mai? Qualcosa non va con la scuola?»

«No la scuola va benone, ma il resto è tutto un disastro»

«Un disastro? Non esagerare, forse semplicemente oggi la felicità è un po' nascosta»

«Felice? Magari sapessi cos’è la felicità!»

«Mmm sono certo che sai cos’è…, sai noi adulti spesso ci perdiamo in un bicchier d’acqua e avremmo bisogno che qualcuno ci rinfreschi la memoria…perché non ci scrivi la tua idea?»

«Ma che cavolo dici?? Non scriverò mai nulla… per di più sulla felicità!!»

«Dai fammi questo regalo»

«Sono sicura che farà schifo!»

«Quello non lo puoi dire fino a quando non avrei messo il punto finale…fidati»

«Mha»

«Vedrai…»

 È nato così il regalo che S. ha fatto a noi adulti…

Al giorno d’oggi troviamo di tutto su internet, da come allacciarsi le scarpe ai “10 consigli che ti potrebbero aiutare se vuoi scalare l’Everest”. Ieri però ho scoperto che internet tante cose non le sa. Ho provato a cercare su Google Maps dove si trovasse la felicità, pensavo fosse piuttosto semplice: pensavo mi indicasse un luogo sperduto da qualche parte nel mondo come le Maldive, la Thailandia, le Hawaii. “Aggiungi luogo mancante alla cartina” è stata la risposta alla mia domanda. Ho pensato che avrei potuto benissimo aggiungerlo, semplicemente per strappare un sorriso a quel qualcuno che oggi, domani o fra 100 anni non troverà nessun luogo chiamato “felicità”, anche solo per ricordargli che non è l’unica persona che ne è disperatamente in cerca!

Gracián*, scrittore spagnolo, anni fa scriveva che tutti noi mortali andiamo alla ricerca della felicità e questo è segno che nessuno di noi ce l’ha. Forse invece è perché non sappiamo definire questa parola che la cerchiamo in continuazione ovunque andiamo, ovunque siamo, con chiunque siamo. C’è chi l’associa all’ebrezza data dall’alcool o “dall’erba”, chi alla visione di un luogo stupendo, meraviglioso, quasi immaginario, chi all’amore, chi all’amicizia, chi al viaggiare, chi all’ascoltare musica, chi leggendo, chi al sorriso di qualcuno, chi alla propria casa. Il problema è che io non l’ho trovata da nessuna parte, o meglio… io l’ho trovata. Ma non ero su un aereo diretto dall’altra parte del mondo, non stavo leggendo un libro, non avevo i miei sci ai piedi, non avevo le cuffie nelle orecchie, non avevo nessuno intorno, non ero ubriaca né tanto meno “fatta”. Ma ero felice da morire. Non so rispondere alla domanda “cosa sia la felicità” ma so quanto è dannatamente bello essere felice.

 «Allora come ti sembra?»

«Non è bello…di più! Sei riuscita a farmi sentire felice»

«Non ci credo…»

«Si, perché sei riuscita a regalarmi un po' della tua voglia di vivere…»

«Sono felice che ti sia piaciuto»

«Si, davvero. Grazie S.»

di Michele Ricetti** e Serena Bormolini***

**educatore e pedagogista ***studentessa


*Baltasar Gracián y Morales (1601-1658) è stato un gesuita, scrittore e filosofo spagnolo.

PS: Auguri a tutti gli educatori che ogni giorno cercano di fare del loro meglio per i ragazzi che incontrano sul loro cammino, auguri oggi nella festa del loro patrono. Lo diceva proprio il grande educatore che fù don Bosco «desidero vedervi felici nel tempo e nell’eternità»

Grazie S., grazie don Bosco

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