Io resto in corsia - Tu resta a casa
In questo periodo si sentono tante situazioni spiacevoli che probabilmente nessuno pensava di poter mai ne sentire ne vivere, abbiamo il dovere di restare a casa e adottare tutte le precauzioni che ci sono state indicante.
Ma
siamo veramente sicuri che tutti noi esseri umani possiamo proteggerci e
semplicemente stare a casa?
I professionisti sanitari che lavorano negli
ospedali in questo momento si trovano ad affrontare ancora più da vicino questa
emergenza sanitaria. Queste persone, come tutti noi, hanno paura ma loro a
differenza nostra non hanno paura di andare a fare la spesa o incontrare i
famigliari o altri cari ma hanno paura
di andare al lavoro ed affrontare la loro giornata.
Si trovano a vivere in una condizione di estremo stress, sia fisico ma anche psichico dovendo fare estremamente attenzione ad ogni azione e movimento abitudinario, ma che in queste condizioni hanno bisogno di una particolare cura e attenzione. Infermieri e medici sono costretti ad indossare a volte per intere giornate delle mascherine, dei dispositivi di precauzione che spesso lasciano dei segni sul loro viso oltre che dei particolari camici di protezione che fanno particolarmente sudare e che impediscono di poter muoversi in modo naturale.
Questi professionisti adempiono il loro dovere con un enorme amore e passione per quello che svolgono e sicuramente non per lo stipendio mensile che spesso non è paragonabile al bene che fanno all’umanità. Nonostante tutto, loro continueranno sempre a curare e prendersi cura delle persone fino a quando tutto finirà, vedendo migliaia di pazienti perdere la vita, il dono più prezioso che ogni essere umano possiede.
Dobbiamo
tutti essere riconoscenti nei confronti di questi eroi e non dobbiamo
vanificare lo sforzo che stanno facendo, dobbiamo essere molto più altruisti e
STARE A CASA che è l’unico piccolo contributo che possiamo dare per poter
aiutarli a non far affollare gli ospedali e sovraccaricare ulteriormente il
loro lavoro.
Oltretutto i professionisti sanitari, anche loro come noi, non sono immuni a questo virus e anche loro possono contagiare ed essere contagiati ma a differenza nostra non POSSONO stare in quarantena ma devono continuare ad assisterci. Sicuramente è un loro dovere professionale ma rispettiamoli e riconosciamo ogni giorno quello che stanno facendo per l’umanità dato che loro devono STARE IN CORSIA per il nostro bene.
di Sarah Cusini*
*educatrice
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