Un anno in "sospeso"


 

Solitamente il mese si maggio per il CiAGi è tempo di bilancio a conclusione del periodo invernale che quest'anno ovviamente assume un sapore molto diverso. Il cambiamento improvviso, repentino ha imposto a tutti un lungo stop, forse occasione per ripensare, rivalutare e rileggere ciò che quotidianamente si era abituati a fare trovando significati e “velature“ particolari che si sentono più forti quando qualcosa ci viene a mancare.

Tanti i sentimenti che ci hanno attraversato: disorientamento, incertezza, fragilità, impotenza, tristezza. Molti gesti concreti ci hanno però raccontato anche di collaborazione, disponibilità, sostegno reciproco, ascolto, prossimità, pazienza, responsabilità, vicinanza, tempo "vuoto e prezioso" da ascoltare. La speranza è che tutto questo abbia lasciato il desiderio di cambiare qualcosa, migliorare, piccoli semi che potranno col tempo aprirsi anche se questo principalmente dipende certamente da ciascuno di noi.

In questi tempi è molto evidente quanto ogni nostra azione ha riflessi che si ripercuotono sugli altri e ci ricorda sempre più che non ha senso pensarci come individui isolati, perchè tutti facciamo sempre parte di una comunità. Il senso di alcune azioni lo si trova solo con uno sguardo ampio-collettivo e non individualista, nella certezza che in primis, ognuno è responsabile della propria parte senza sempre e per forza cercare subito colpe e responsabilità altrui.

Ora si prova a girare pagina e a ripartire in modo diverso: tutto è stravolto e le certezze vengono a mancare ma sicuramente non il desiderio di provarci sperimentandosi e provando a intravedere nuovi possibili scenari. Sarà necessario ancor di più fare squadra allargata insieme in un orizzonte complesso che chiede di tenere insieme aspetti che a prima vista sembrerebbero in forte contrasto: mantenere un distanziamento che non diventi isolamento, limitare i contatti senza correre il rischio del sentirsi estranei impoverendo le relazioni, rispettare le paure e le preoccupazioni cercando proposte possibili e adeguate.

Anche se le fatiche non mancheranno, l‘auspicio è quello di poter ripartire e riprendere cercando di portare con noi quello che di prezioso abbiamo scoperto e imparato. Una sfida con la S maiuscola che solo insieme potremo oltrepassare per ripartire al meglio.

di Vincenzo Morcelli*

*educatore e coordinatore del CiAGi


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