I bambini...insegnano
«Ho sempre
detto che non mi piace andare a scuola, in questi mesi ho fatto tante cose
belle, mi sono anche un po’ annoiato, ma adesso ho voglia di tornare la
scuola...»
Questa
confidenza di un bambino delle elementari, a cui sono seguite due chiacchiere
per “capire meglio”, mi hanno fatto sorridere e pensare. Ripensando a questi
mesi particolari è emerso un medesimo aspetto: una straordinaria adattabilità
dei bambini al cambiamento.
Dirlo è
semplice, vederlo realizzato nella quotidianità mi lascia sempre un positivo
slancio di speranza. Certo, penso non siano mancate le fatiche, la necessità di
rassicurazioni, le inquietudini implicite associate alle preoccupazioni per la
salute di qualcuno, l'esternazione del dispiacere delle restrizioni che
impediscono un sacco di cose, ma subito dopo è emersa la creatività,
l'inventiva e l'ingegno. La fantasia si è fatta strada mostrando una capacità
di elaborare la nuova situazione in tempi brevi, modificando comportamenti e
stili di vita in maniera del tutto naturale.
In un clima
generale faticoso e non facile, i bambini hanno espresso sin da subito un
atteggiamento “ad elevata duttilità e flessibilità”, un comportamento di
accettazione delle regole che ha messo in mostra uno spirito “maturo”,
positivo, attento.
Questo
sorprende, ma può essere legato anche al fatto che a volte i bambini seguono
logiche diverse e sono in grado – probabilmente più di noi adulti – di cogliere
il meglio delle situazioni.
E ora che
sembra tutto riportarci a questa primavera?
In un
contesto e in un periodo complesso come quello attuale alcuni spunti ci vengono
forse proprio dai bambini che indirettamente ci ricordano quanto sia importante
mantenere vive alcune questioni:
- “normalizzare” la situazione di emergenza cercando di
reagire in maniera creativa mettendo in secondo piano i propri bisogni in favore
della collettività.
- provare a vivere una “nuova” realtà in modo sereno sebbene con tutta una serie di difficoltà (bambini e ragazzi esposti in modo diretto a una serie di paure, incertezze, dubbi legati a questa situazione, non hanno frenato la loro voglia di tornare nel gruppo, di rivedere amici/compagni e i loro docenti, di tornare a far parte della comunità educativa e sociale).
- allenare la resilienza* imparando dai bambini e
ricordandoci quanto sia importante favorirla; questa, infatti, non è solo una
capacità individuale, né un tratto immodificabile. Essa risiede anche nel contesto
sociale in cui si vive, nella rete di relazioni di cui si beneficia, nel
sostegno concreto ed emotivo di cui si dispone.
Ad ogni modo
i bambini ci ricordano sempre la necessità di prenderci cura, di dedicare
tempo, di accogliere, di adattarsi ai cambiamenti. Compito non facile ma che in
tanti stanno cercando di svolgere al meglio con impegno e dedizione e che
merita grande rispetto e sostegno da parte di tutti.
Commenti
Posta un commento