Oh... santa pazienza!!
In coda alla cassa del supermercato; una nonna e due nipotini abbastanza
piccoli, un nipote un po’ irrequieto e la nonna che si barcamena in qualche
modo tra la spesa, le borse, i nipoti per poi uscirsene con un sarcastico
“Santa pazienza”. Lì per lì ho sorriso, poi ripensandoci ho fatto qualche
pensiero… forse la pazienza è davvero qualcosa, passatemi il termine, “di
santo” e che permette di far evolvere diverse situazioni. A chi non capita
di pazientare? Aspettare che il semaforo scatti, aspettare che qualcuno impari
qualcosa, aspettare il voto di una verifica, aspettare che un progetto si
realizzi, aspettare qualcuno che ritorni a casa. Aspettare e rispettare che
qualcuno riesca a fare qualcosa da solo magari con tempi diversi dai nostri,
aspettare un appuntamento o un evento, aspettare di poter ripartire e
ricominciare, aspettare….
Chissà quante cose ognuno di noi attende. A volte, presi dai ritmi
incalzanti, ci facciamo sfuggire tante cose, tanti particolari importanti. La
pazienza esige una sorta di dilatazione del presente, una sosta nel divenire.
Frequentemente ho sentito ripetere da una persona a me cara l’espressione
“Tutto arriva per chi sa aspettare” e ripensandoci non gli do torto; spesso le
cose belle accadono a chi sa aspettare, a chi conosce il valore della pazienza,
a chi sa coltivare ciò che fa con impegno, sforzo e dedizione. Non
nascondiamoci però; la pazienza a volte “scappa” ci diciamo comunemente.
Quanto è umana, anche dentro le quattro mura di casa, questa sensazione di
difficoltà nel mantenere la calma e la serenità soprattutto in certe situazioni
complicate. Forse è importante non mollare; si corre a volte il rischio di
degenerare perché il livello di sopportazione, la capacità
di reazione positiva davanti alle difficoltà, la voglia di riprovare a
risolvere i problemi sono strettamente connessi alla pazienza. Diciamola tutta,
forse è ancor più importante aver pazienza con noi stessi e non rassegnarci,
provandoci comunque a esercitarla anche quando siamo stanchi e magari “ne
approfittiamo” con chi non c’entra e ci vuole bene. La pazienza è davvero un
dono se sa subentrare proprio in quei momenti difficili: è una risorsa
importante da alimentare costantemente e che se manca fa precipitare tutto
nella rabbia, nella distanza, nella fatica. Forse proprio per questo dovremmo
riscoprire i gesti, le parole, gli atteggiamenti di pazienza, anche
quotidiana, degli altri nei nostri confronti per essere riconoscenti. “La
pazienza che riceviamo in dono da bambini e ragazzi è quella che non
trasformiamo in insofferenza una volta adulti"…forse ce lo dobbiamo
ricordare sempre, ancor di più in questi giorni che ricordiamo come “settimana
dell’educazione” perché “pensare all’educazione è pensare alle generazioni
future dell’umanità: è qualcosa di profondamente radicato nella speranza e
richiede generosità, coraggio e pazienza”.
di Vincenzo Morcelli*
*educatore e coordinatore del CiAGi Livigno
Grazie vincenzo,
RispondiEliminaMolto bello e utile