Ascoltami con il cuore...e forse toglierò la mia maschera.
Ironia della sorte…siamo alle porte del carnevale e mi ritrovo a scrivere "Gli Spunti Del Venerdì" (#glispuntidelvenerdì3) …proprio io che non sopporto il carnevale! E mentre guardo “sconsolata” le mie bambine pensare al costume del carnevale (che anche se è virtuale non si può mancare!) con gli occhi che brillano per l’eccitazione, le parole che escono frenetiche dalla bocca per stare dietro alle idee, ecco che indossano una maschera trovata in uno scatolone e all’improvviso Pirandello viene a bussare nella mia mente “C’è una maschera per la famiglia, una per la società, una per il lavoro. E quando stai solo resti nessuno”. La maschera…ogni giorno che ci alziamo eccoci pronti ad indossare la nostra, tutti, nessuno escluso! Ci sono diversi tipi di maschere e possono essere intese in diversi modi, tanto da poterne davvero scrivere un libro, ma è dietro ad ogni maschera che io voglio andare… Dietro ad ogni maschera c’è una vita vissuta, un dolore, una sofferenza magari troppo grande da voler condividere. La difficoltà di arrivare a fine mese e con magari l’umiliazione di non essere in grado di mantenere la propria famiglia; speranze infrante, sogni che paiono lontani o impossibili. Futuro incerto, cose costruite con fatica che per un motivo o per l’altro crollano. La fatica di trovare un senso o qualcosa per cui essere grati, l’insicurezza, la solitudine di non trovare nessuno che ci aspetta a casa e con cui condividere la vita. L’inadeguatezza di non sentirci genitori all’altezza, il fallimento, la difficoltà di diventare grandi in un mondo che troppo spesso sa solo puntare il dito e non tendere la mano…e noi?
Noi
cosa nascondiamo dietro la nostra maschera?
In questa società dove spesso (e forse senza volerlo) indossiamo la maschera dell’omologazione, dove apparire perfetti fingendo che tutto vada bene forse è più semplice che dover dare spiegazioni o mettersi in discussione. La pandemia che ci ha portato ancora di più a chiuderci in noi stessi, dove etichettiamo le persone in base al nostro giudizio, mentre in realtà dovremmo renderci conto che forse sarebbe bello ogni tanto andare oltre a quella maschera e semplicemente fermarsi ad ascoltare, ma ad ascoltare per davvero, con le orecchie ma soprattutto con il cuore…forse indossiamo queste maschere proprio perché chi ci sta di fronte non ci sa ascoltare… Riguardo le mie figlie e penso che, in tutto questo, la lezione più grande ci arriva dai bambini (più piccoli sono e meglio è), perché le uniche maschere che indossano…sono quelle di carnevale…
di Daniela Lumina*
*educatrice
Brava Daniela
RispondiEliminaTocchi il cuore