Il mio posto nel mondo. (Emilia Silvestri - 18 anni)

Mancano pochi giorni al mio diciottesimo compleanno, a detta di molti un traguardo importante e forse è proprio così, ma questo lo scoprirò pian piano.

In questo periodo mi chiedevo come fosse possibile che le persone che mi circondano siano riuscite a trovare un posto nel mondo e io non riesco nemmeno a trovarmi un angolino per me, anzi mi sento quasi sempre di troppo.
Ho sempre considerato il mio compleanno come una giornata come un'altra, nulla di speciale.
Avevo delle aspettative per quel giorno più che su quello che avrei fatto, ma su quello che gli altri avrebbero fatto per me, e devo ammettere che non erano molto alte.

Tra tutti i miei tormenti e i miei dubbi è arrivato il grande giorno, appena sveglia non mi sono sentita più matura, non mi sono sentita più grande e non mi sono sentita più responsabile, mi sentivo la solita.
Man mano che le ore trascorrevano ho ricevuto tanti piccoli gesti, sorrisi, parole, messaggi che mi hanno fatto rendere conto che ho la fortuna di essere circondata da persone che mi vogliono bene e che mi apprezzano semplicemente per ciò che sono, ho anche capito chi veramente tiene a me e chi ci tiene, ma non nella misura in cui mi piacerebbe che lo facesse.

Mi sono resa conto che non è importante da quanto tempo conosci e quanto tempo trascorri insieme a una persona ma è più importante la qualità del tempo trascorso insieme, mi sono resa conto che il tempo che le persone dedicano non è mai scontato soprattutto nella nostra società dove non si ha mai “tempo da perdere”.
Ho apprezzato tantissimo la felicità delle persone per questo mio "traguardo”.
Arrivata a fine giornata mi sono sdraiata nel letto e ho iniziato a pensare al mio passato; mi sono resa conto che più passa il tempo più le persone, gli obbiettivi e i rapporti cambiano.
Molti cambiamenti avvengono in silenzio, in modo naturale, senza lasciare troppe cicatrici, ma lasciando solo un bel ricordo, mentre tanti altri cambiamenti fanno tanto rumore lasciando solamente tanto dolore.

Le novità mi hanno sempre fatto tanta paura, ma una paura che mi ha sempre dato la grinta per affrontarlo. Essere apprezzati per ciò che si è, è una delle più grandi fortune che mi sono resa conto di avere.
Con il senno del poi mi sono convinta che, per quanto mi riguarda, compiere gli anni è stato importante, non tanto perché sono cresciuta, anche perché sono convinta che si cresca piano piano, ma perché sono diventata un po' più consapevole nel mondo che mi circonda.

Ad oggi posso dire che ho trovato il “mio angolino” di mondo che mi spetta.


di Emilia Silvestri (studentessa)


ordina il libro "Gli spunti del venerdì" su 
www.improntalivigno (sezione pubblicazioni)
oppure comodamente su Amazon


Commenti

Post popolari in questo blog

Skatepark: sono tutti drogati!! ...ma dal pregiudizio. (di Michele Ricetti & una ragazza di 16 anni - educatore & studentessa)

Il colore della ragione. (di Sandy Cusini - educatore)

A Natale puoi…anche non essere felice. (di Daniela Lumina - educatrice)