Pensieri sparsi di un cuore inquieto, ma di un animo libero. Parte II^ (Lorenzo Napoli - 21 anni)
La
commozione nel mio bagaglio, panni sporchi di navigazione per ogni dove…
Sempre in testa una canzone…
È dolce stare in mare quando son gli altri a far la direzione, soltanto fare ciò che c'è da fare e cullati dall'onda...
Di notte sognare lei che scappa da me, ma poi mi sveglio e consapevole sono nel mare.
La vita mi offre un incarico di responsabilità, mi ha detto che una nave ha bisogno di un comandante concreto. Ed è importante il pensiero della responsabilità, si è fatto grosso, è come dover saltare al di là di un fosso, che mi divide dai tempi spensierati di un passato che è passato.
Saltare
verso il tempo indefinito dell'essere adulto, di
fronte a me la nebbia mi nasconde, la risposta alla mia paura è:
Sempre in testa una canzone…
È dolce stare in mare quando son gli altri a far la direzione, soltanto fare ciò che c'è da fare e cullati dall'onda...
Di notte sognare lei che scappa da me, ma poi mi sveglio e consapevole sono nel mare.
La vita mi offre un incarico di responsabilità, mi ha detto che una nave ha bisogno di un comandante concreto. Ed è importante il pensiero della responsabilità, si è fatto grosso, è come dover saltare al di là di un fosso, che mi divide dai tempi spensierati di un passato che è passato.
cosa
sarò e dove mi condurrà la mia natura?
La faccia di mio padre prende forma sullo specchio interiore, lui giovane io vecchio, le sue parole che rimbombano dentro al mio orecchio, "la vita non è facile ci vuole sacrificio, un giorno te ne accorgerai e mi dirai se ho ragione".
Arriva il giorno in cui bisogna prendere una decisione, e adesso è questo giorno di monsone, col vento che non ha una direzione, guardando il cielo un senso di oppressione, ma è la mia età, dove si sa come.
Si
era e non si sa dove si va, chi sarò?
Si hanno dei confronti con gli esseri umani che ti vivono,
vedo il mondo come una scacchiera dove ogni mossa che io faccio può cambiare la partita intera, ed ho paura di essere mangiato ed ho paura pure di mangiare... perciò mi perdo nelle letture, i libri dello zen, il vangelo, l’astrologia che mi racconta il cielo.
Galleggio alla ricerca di un me stesso con il quale poter dialogare, ma questa linea d'ombra non me lo fa incontrare.
Non so cos'è il coraggio, se prendere o mollare tutto, se scegliere la fuga o affrontare questa realtà difficile da interpretare, ma bella da esplorare. Provare a immaginare cosa sarò quando avrò attraversato il mare, portato questo carico importante a destinazione, dove sarò al riparo dal prossimo monsone.
La
vita mi offre un incarico di responsabilità, domani andrò giù al porto e gli
dirò che sono pronto a partire, getterò i bagagli in mare, studierò le carte, e
aspetterò di sapere per dove si parte, quando si parte.
E quando passerà il monsone dirò levate l'ancora diritta, avanti tutta, questa è la rotta questa è la direzione questa è la decisione.
È come se ti venisse chiesto di disegnare durante tutto il percorso della tua vita la tua migliore opera d'arte del cielo, ma inizialmente ti viene data soltanto una scatola di pennarelli…
Allora
pensi: «Woo, ma con miei occhi io vedo infinità di colori! Come possono essere
racchiusi soltanto in una scatoletta di pennarelli?»
Quindi
passo dopo passo inizi a incuriosirti verso qualcosa che possa esprimere meglio
la tua rappresentazione del cielo:
Matite, penne e pennelli, spugne e coltelli, tamburi e sentieri, chitarre e Persone, sensazioni e soprattutto milioni e miliardi di sfumature differenti.
Incontri.
Conosci qualcosa che combacia e risuona forte dentro il tuo petto.
La faccia di mio padre prende forma sullo specchio interiore, lui giovane io vecchio, le sue parole che rimbombano dentro al mio orecchio, "la vita non è facile ci vuole sacrificio, un giorno te ne accorgerai e mi dirai se ho ragione".
Arriva il giorno in cui bisogna prendere una decisione, e adesso è questo giorno di monsone, col vento che non ha una direzione, guardando il cielo un senso di oppressione, ma è la mia età, dove si sa come.
Si hanno dei confronti con gli esseri umani che ti vivono,
vedo il mondo come una scacchiera dove ogni mossa che io faccio può cambiare la partita intera, ed ho paura di essere mangiato ed ho paura pure di mangiare... perciò mi perdo nelle letture, i libri dello zen, il vangelo, l’astrologia che mi racconta il cielo.
Galleggio alla ricerca di un me stesso con il quale poter dialogare, ma questa linea d'ombra non me lo fa incontrare.
Non so cos'è il coraggio, se prendere o mollare tutto, se scegliere la fuga o affrontare questa realtà difficile da interpretare, ma bella da esplorare. Provare a immaginare cosa sarò quando avrò attraversato il mare, portato questo carico importante a destinazione, dove sarò al riparo dal prossimo monsone.
E quando passerà il monsone dirò levate l'ancora diritta, avanti tutta, questa è la rotta questa è la direzione questa è la decisione.
È come se ti venisse chiesto di disegnare durante tutto il percorso della tua vita la tua migliore opera d'arte del cielo, ma inizialmente ti viene data soltanto una scatola di pennarelli…
Matite, penne e pennelli, spugne e coltelli, tamburi e sentieri, chitarre e Persone, sensazioni e soprattutto milioni e miliardi di sfumature differenti.
di Lorenzo Napoli "Lollo"
(viaggiatore e pellegrino, in un punto imprecisato dell’Africa)
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