Ah! Questi telefoni portatili (Alfredo Alessio Conti - educatore e scrittore)
A
me piace chiamarli così, telefoni portatili, piuttosto che smartphone, IPhone e/o cellulari. Perché portatili rende bene l'idea, perché si portano sempre con sé, indispensabili
come la borsetta, il portafoglio, si indispensabili che quasi mai si
dimenticano.
Indispensabili perché possiamo essere sempre raggiungibili, perché possiamo creare contenuti, lavorare a progetti, informarci in ogni momento su cosa sta accedendo nel mondo, tradurre testi per comprendersi meglio, perché permettono di interagire coi propri figli, di rimanere in contatto con loro perché mi garantiscono la loro sicurezza e riesco persino a tracciarli per sapere dove sono comodamente a casa mia.
Ebbene sì questi telefoni portatili sono estremamente necessari che non se ne può più farne a meno.
E che dire allora dei nostri figli? Se sono così necessari perché imponiamo regole se possono studiare, apprendere, promuovere socialità e insistiamo solo sui rischi?
Ebbene sì, i rischi fanno paura, ma forse il nostro compito è solo quello di metterli in guardia di come usare in modo consapevole questo mondo digitale. Non tutto è negativo, ma siamo anche noi in grado di usare questa tecnologia in modo consapevole?
Indispensabili perché possiamo essere sempre raggiungibili, perché possiamo creare contenuti, lavorare a progetti, informarci in ogni momento su cosa sta accedendo nel mondo, tradurre testi per comprendersi meglio, perché permettono di interagire coi propri figli, di rimanere in contatto con loro perché mi garantiscono la loro sicurezza e riesco persino a tracciarli per sapere dove sono comodamente a casa mia.
Ebbene sì questi telefoni portatili sono estremamente necessari che non se ne può più farne a meno.
E che dire allora dei nostri figli? Se sono così necessari perché imponiamo regole se possono studiare, apprendere, promuovere socialità e insistiamo solo sui rischi?
Ebbene sì, i rischi fanno paura, ma forse il nostro compito è solo quello di metterli in guardia di come usare in modo consapevole questo mondo digitale. Non tutto è negativo, ma siamo anche noi in grado di usare questa tecnologia in modo consapevole?
Diciamo spesso ai nostri figli di non dare informazioni personali soprattutto il numero di telefono perché possono essere utilizzati da persone malintenzionate e noi che facciamo? Lasciamo informazioni personali tutti i giorni, sui nostri social c'è il numero di telefono, video, si comunicano gli hobby, gli interessi, le idee politiche, il proprio credo religioso e addirittura le nostre preferenze sessuali per non parlare di quante fotografie ….
Insistiamo di non pubblicare foto perché possono essere trappole per pedofili, per ladri occasionali più o meno e non ci preoccupiamo di cosa pubblichiamo noi, soprattutto se di parti del corpo e noi che facciamo rendiamo pubbliche foto da quando sono nati, del loro primo bagnetto, del primo vasino, delle vacanze al mare, dei compleanni, delle vittorie senza pensare a nessun pericolo, senza pensare che quelle foto rimangono in rete per sempre, a disposizione di chiunque, senza nemmeno chiedersi se avremmo avuto il loro consenso, tanto noi siamo i suoi genitori, senza pensare a quando saranno cresciuti cosa potranno pensare di noi o a cosa proverebbero, per non parlare dei video a volte veramente orribili e mortificanti.
Li avvisiamo dei problemi dei videogiochi che possono causare dipendenza e di quelli a pagamento perché toccano le nostre tasche e poi magari ci si diletta al gioco d'azzardo online.
Dovremmo essere dei modelli di riferimento anche quando usiamo questi dispositivi digitali, ma spesso ce lo dimentichiamo nella nostra quotidianità.
A tavola non si usa il cellulare si continua a ripetere, ma se ci arriva un messaggio per noi è sempre importante, per i nostri figli è solo cosa da stupidi.
Quando si deve fare una cosa importante lo si deve mettere via soprattutto quando si studia e noi sul lavoro non ci preoccupiamo nemmeno un momento di quello che si sta facendo e si risponde in tranquillità e se poi siamo alla guida.... che problema c'è. Che problema c'è? Di certo non lo devo dire io, ma un problema c'è.
Ci sono dei momenti belli della vita da assaporare nella loro intensità ed emotività e ce li roviniamo così inconsapevolmente. Pensiamo ad una mamma che sta allattando il suo bambino, un tempo prezioso, coinvolgente, questo corpo a corpo, il calore umano, il guardarsi negli occhi, il dare nutrimento, l'intimità e quando si addormenta tra le braccia tranquillo poppando che si fa, si prende il telefono piuttosto che stare ad ammirarlo, sentire le proprie emozioni e magari poi ci guarda e noi perdiamo quell'attimo ... non avrebbe dovuto vivere quel momento unico, indimenticabile col suo bambino.
Cosa c’entra il telefono in tutto questo.... si è persa una occasione unica di relazione.
Non c'è solo questo: il bambino non mangia: distraiamolo con il telefono; il bambino è nervoso, ci toglie dalle nostre occupazioni: rassicuriamolo con il telefono; abbiamo tanto da fare, la baby-sitter costa troppo: abbiamo sempre il nostro telefono a risolvere qualsiasi problema.
Si potrebbe continuare che non si deve stare tutto il giorno a chattare e noi con tutti i gruppi di WhatsApp lo siamo tutti i giorni, di non stare continuamente a vedere video e magari sono proprio i nostri che vedono su TikTok, YouTube, Instagram.
Forse non siamo tanto diversi dai nostri figli...
È
solo una riflessione ... perché non tutti siamo così.
Alfredo Alessio Conti (educatore e scrittore)
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