Il colore della ragione. (di Sandy Cusini - educatore)

 


    È un giorno come gli altri, una gelida mattina di metà autunno, uno di quei giorni in cui il freddo inizia a rallentare le nostre giornate, la macchina ha bisogno di qualche minuto per scaldarsi, l’acqua per il tè caldo, di prima mattina, sembra richiedere più tempo per bollire, fuori il sole sembra chiedere ancora qualche ora prima di potersi alzare nel cielo…
    Eppure tra le quattro mura della scuola i bambini corrono già freneticamente in classe per potersi incontrare tra di loro e raccontare le loro fantastiche avventure vissute nel weekend; non faccio in tempo a mettere piede nell’atrio della scuola che vengo assaltato da migliaia di racconti e parole che non fanno in tempo nemmeno a uscire dalle loro bocche che ne arrivano di nuove: «sai che ieri ho visto…; Io sono andato da…; oggi è il giorno del mio…;ci vediamo domani per…».
    Finalmente in classe ritorna il silenzio e tutti iniziano a lavorare.
    Durante il cambio dell’ora quella pace che si era per un attimo creata si rompe e scoppia un dibattito: qualcuno non ha fatto i compiti o, meglio, qualcuno ha fatto i compiti sbagliati completando degli esercizi al posto di altri; ed in men che non si dica è caccia all’errore!
    «Tu non li hai fatti; questi sono sbagliati, perché li hai fatti? ma no! Aveva ragione, sono per la settimana prossima ma lei li ha già fatti; ma la maestra ha detto che bisognava fare solo questo; ma non è colpa mia!» …
    Gli animi si agitano e ognuno di loro ha una sua teoria che risulta assoluta e intoccabile. È l’ora di intervenire, e così mi metto ad ascoltare ognuna delle teorie con lo sguardo di un detective che non può lasciarsi sfuggire nemmeno un dettaglio. A questo punto inizia la fase 2, quella di far calmare tutti e riordinare i pezzetti di questo puzzle apparentemente impossibile da realizzare, cosa che da esterno può sembrare semplice, ma quando ognuno di loro è fermamente convinto delle sue idee, l’impresa risulta più difficile del previsto…d’altronde il cielo è azzurro e il sole è giallo, e se non tu non lo vedi, beh hai sicuramente qualche problema alla vista.
    Queste ultime parole mi rimangono bene impresse in mente e intanto ognuno si siede al posto; cala il silenzio e tutti puntano gli occhi spalancati su di me in attesa del giudizio, del verdetto finale che stabilirà chi è il “vincitore e chi ha torto”. Guardo negli occhi quel bimbo che in tutto quel marasma si son fatti lucidi, e mi rivolgo alla classe facendo notare che quei compiti svolti erano corretti, non c’era nemmeno una virgola fuori posto e che erano il frutto di un lavoro svolto con tanto impegno. «Certo bambini, la pagina è sbagliata ma è davvero questo che conta? Possiamo veramente dire che ieri il vostro compagno si è divertito a non fare nulla?»
    
    Siamo sempre in cerca di una verità assoluta, di un motivo per avere ragione che spesso ci porta fuori strada e rischia di farci perdere il nostro obiettivo. Quante volte seguiamo le nostre teorie dando per certo che tutto ciò che ci viene detto da qualcun altro sia sbagliato.
    Se ci pensiamo bene, è un concetto che riscontriamo spesso in molti aspetti della nostra vita di tutti i giorni: quando ad esempio un collega nuovo ci dà un consiglio che spesso ignoriamo dando per scontato la sua inesperienza, oppure quando ci “impuntiamo” dicendo che bisogna sempre fare prima i compiti e poi giocare perché è così che si è sempre fatto, oppure quando al telegiornale passano le notizie su chi debba avere ragione nei vari tragici conflitti armati...
    Beh, forse una delle lezioni più grandi che nel nostro lavoro cerchiamo di trasmettere ai bambini e non solo è proprio questa, mettersi nei panni dell’altro e sforzarsi di andare oltre a ciò che si vede, provare a immedesimarsi nell’altro e cercare di capire quali pensieri ed emozioni si provino, perché non è importante scoprire che il cielo di sera si tinge di rosso, o che la mattina il sole lo faccia brillare di un tiepido giallo, o che di notte si immerga in un blu profondo o che in certi posti possa perfino colorarsi di verde o di viola…ciò che è importante alla fine è scoprire che ognuno di noi si trovi sotto lo stesso unico e identico cielo.

di Sandy Cusini (educatore)

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