Una lettera per chi non si ama del tutto (una ragazza di 20 anni)
Caro me,
ho deciso di scriverti perché ho scoperto che non ti ami del tutto; che sei insicuro e cerchi di nasconderti. Che non ami la tua testa, il tuo corpo ma soprattutto te stesso.
Come puoi?
Ti rendi conto che il tuo corpo è la tua casa?
Che la tua testa è la cosa che ti ha portato fin qui?
Che tu sei speciale e bellissimo in ogni particolare?
La parola «difetto» non può esistere per le persone; non siamo oggetti con difetti di fabbrica, siamo umani, diversi, ma infinitamente belli.
Non ti dirò la classica frase «Se fossimo tutti uguali sarebbe bruttissimo», perché penso sia ormai obsoleta, ma ti dico che ogni singolo «difetto» che hai ti rende unico, riconoscibile e speciale, ti rende la persona che sei.
Vedo come ti guardi a volte allo specchio; paragonarsi agli altri è uno spreco di tempo e ci ferisce soltanto. Vedo come osservi attentamente con sguardo scettico la figura davanti a te.
LO VEDO.
Guarda il tuo riflesso e amane ogni singolo millimetro, guardalo sorridendo e ammiralo.
Apprezza ciò che ti piace di te stesso e accetta ciò che meno ti aggrada, prenditene cura, cambia se necessario, ma amati alla follia.
Ricorda, non esiste brutto o bello, questa è un’opinione soggettiva; esiste l’essere fieri di ciò che si è, esiste l’amarsi, esiste il rispettarsi, ed esiste l’imperfezione.
Le cose imperfette non sono sbagliate, sono semplicemente umane.
Ti ripeto, non sei una macchina, puoi sbagliare, rialzarti e riprovarci, e se sbagli ancora riprovaci nuovamente, finché non raggiungi l’obiettivo che ti sei prefissato.
Non sei sbagliato, sei semplicemente te stesso.
Che poi, se ci pensi, è tutto nella tua testa, fa più male l’immaginazione della realtà, non dimenticarlo mai.
Uno spunto di riflessione per tutti, anche per i più «stagionati», ma soprattutto un meraviglioso messaggio di speranza per tutti i ragazzi e giovani che ancora oggi, guardandosi allo specchio, non hanno ancora riconosciuto la bellezza della propria unicità!
Grazie di cuore…
ho deciso di scriverti perché ho scoperto che non ti ami del tutto; che sei insicuro e cerchi di nasconderti. Che non ami la tua testa, il tuo corpo ma soprattutto te stesso.
Come puoi?
Ti rendi conto che il tuo corpo è la tua casa?
Che la tua testa è la cosa che ti ha portato fin qui?
Che tu sei speciale e bellissimo in ogni particolare?
La parola «difetto» non può esistere per le persone; non siamo oggetti con difetti di fabbrica, siamo umani, diversi, ma infinitamente belli.
Non ti dirò la classica frase «Se fossimo tutti uguali sarebbe bruttissimo», perché penso sia ormai obsoleta, ma ti dico che ogni singolo «difetto» che hai ti rende unico, riconoscibile e speciale, ti rende la persona che sei.
Vedo come ti guardi a volte allo specchio; paragonarsi agli altri è uno spreco di tempo e ci ferisce soltanto. Vedo come osservi attentamente con sguardo scettico la figura davanti a te.
LO VEDO.
Guarda il tuo riflesso e amane ogni singolo millimetro, guardalo sorridendo e ammiralo.
Apprezza ciò che ti piace di te stesso e accetta ciò che meno ti aggrada, prenditene cura, cambia se necessario, ma amati alla follia.
Ricorda, non esiste brutto o bello, questa è un’opinione soggettiva; esiste l’essere fieri di ciò che si è, esiste l’amarsi, esiste il rispettarsi, ed esiste l’imperfezione.
Le cose imperfette non sono sbagliate, sono semplicemente umane.
Ti ripeto, non sei una macchina, puoi sbagliare, rialzarti e riprovarci, e se sbagli ancora riprovaci nuovamente, finché non raggiungi l’obiettivo che ti sei prefissato.
Non sei sbagliato, sei semplicemente te stesso.
Che poi, se ci pensi, è tutto nella tua testa, fa più male l’immaginazione della realtà, non dimenticarlo mai.
Uno spunto di riflessione per tutti, anche per i più «stagionati», ma soprattutto un meraviglioso messaggio di speranza per tutti i ragazzi e giovani che ancora oggi, guardandosi allo specchio, non hanno ancora riconosciuto la bellezza della propria unicità!
Grazie di cuore…
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