A ognuno il suo (di Alice Trabucchi - educatrice nell'animo)

 


(tempo di lettura 2:15)

All’interno del Centro di Aggregazione Giovanile “CiAGi Livigno” aiuto i bambini delle elementari nello svolgimento dei propri compiti, per qualcuno può sembrare una cosa banale e forse anche poco importante, ma credo che questo aiuto che offriamo possa essere di grande supporto sia alle famiglie sia ai bambini stessi, soprattutto per coloro che hanno delle difficoltà e quindi non riescono a stare al passo coi propri compagni.
Ed è proprio da questo che nasce il mio spunto di oggi.
Un giorno stavo aiutando i bambini a fare i compiti, mi sono seduta vicino ad uno di loro e gli ho chiesto cosa avesse da fare, aveva matematica. Iniziamo a fare i compiti e, seppur con qualche aiuto, i primi esercizi li svolge senza grandi difficoltà. Arriviamo all’ultimo, glielo spiego una volta, ma non gli è chiaro, ci riprovo altre due, tre, quattro volte cercando di semplificarglielo il più possibile, ma la sua faccia non cambia per niente…di fianco a me ho un bambino che è proprio perso.
Mentre nella mia testa penso a delle strategie diverse che possano aiutarlo, vedo che lui prende in mano la matita e inizia a scrivere: l'esercizio lo fa, e anche in modo corretto!
Dopo che glielo faccio notare lui mi guarda e mi dice: «ah allora ho capito, ci ho solo messo un po’ più di tempo!»
In quel momento ho iniziato a pensare a quante volte lui, come tutti noi, si è trovato a doversi confrontare con gli altri, a quanto era più o meno veloce rispetto a loro e a quanto i suoi progressi arrivassero prima o dopo di quelli dei suoi compagni, amici e conoscenti. Ed è proprio lì che mi sono resa conto di quanto tutti noi abbiamo sempre sbagliato, perché bisogna crescere con la consapevolezza che ogni persona ha il proprio ritmo, un tempo personale per affrontare quello che la vita gli presenta.
Tutti abbiamo bisogno dei nostri tempi per raggiungere i nostri obiettivi, affrontare sfide o semplicemente per vivere le esperienze quotidiane.
Non esiste infatti un tempo preciso in cui tutti devono andare avanti e in cui tutti devono rispecchiarsi…c’è chi svolge una divisione in 5 minuti e chi invece ce ne può mettere anche 10, c’è chi prende decisioni impulsivamente senza pensarci e chi invece prima di farlo ci riflette anche per giorni.
Non c’è infatti chi è più bravo e chi meno perché il nostro tempo è valido quanto quello di chi ci è di fianco e ogni passo ha il suo significato e deve essere svolto con il tempo necessario per compierlo.
La nostra quotidianità è influenzata da un sacco di fattori: la nostra storia, personalità, esperienze che modificano e rendono unico il modo di affrontare la nostra vita; eppure, nonostante questa consapevolezza, spesso ci sentiamo sotto pressione pensando di dover essere più veloci, più efficienti, più “al passo” con tutti coloro che ci circondano.
In realtà tutti questi pensieri non fanno che aumentare il nostro stress, dovremmo infatti accettare che ognuno ha i suoi tempi, capire quindi che se ci si impiega di più degli altri a fare qualcosa non è un problema, ognuno deve imparare a rispettare il proprio ritmo, vivere le esperienze che ci si presentano davanti senza avere il presentimento di essere in ritardo rispetto all’andamento degli altri.
Perché ognuno ha il suo tempo, anche per svolgere un esercizio di matematica.

di Alice Trabucchi

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