Il valore della tenerezza (di don Diego Fognini*)
«Dostoevskij nel suo
romanzo "L'idiota", scriveva che la bellezza salverà il mondo. Io
affermo che è la tenerezza che salverà le persone. Vorrei fare alcune
riflessioni su questo valore così bello e apprezzabile se applicato alle
persone verso le quali la vita o il succedersi degli eventi ha dato poco
spazio. Questo modo di creare relazioni tenere con le persone assomiglia alla
chiesa dipinta da Van Gogh: avendo insegnato per tanti anni in un liceo
artistico, questa immagine mi ha sempre impressionato e anche fatto pensare
alla vita di credenti e non credenti. Osservate questa chiesa, sembra proprio
che voglia essere immersa nella "terra degli uomini" che si trovano
ai margini, uomini in cerca di tenerezza, che sobbalzano appena trovano
qualcuno che li sa accogliere, che s'interessa a loro, alle loro
preoccupazioni, emozioni, paure e difficoltà.
Alcuni mercoledì fa ho
avuto una discussione con un ragazzo genovese dentro al boschetto, perché,
avendo scoperto che sono un prete mi ha chiesto cosa ci facessi in quel luogo
di merda. Ho tentato di fargli capire che la Chiesa deve essere attenta a
questi suoi figli e lui ha risposto che di questi papà ne esistono pochi.
Il valore della tenerezza è certamente un valore da riscoprire e che la Chiesa (e non solo, n.d.r.) dovrebbe adottare come pilastro portante della sua testimonianza, diventando sempre più quella Chiesa ospedale da campo che deve accogliere ogni sorta di persona schiava di questa società cui mancano i principi, delle idee e i pensieri positivi; un valore da coniugare con la vita quotidiana in una società cui manca la tenerezza verso i giovani che stanno aprendo la loro vita al domani.
Tenerezza è vivere in
un ambiente come la comunità, affidandoti a chi ti spinge a uscire dalle tue
idee, dalle tue difficoltà, dalle tue preoccupazioni, perché l'altro ti aiuti a
guardarti dentro con attenzione, senza farti del male, ma con la gioia di
incontrare chi ti sta capendo.
Jean Vanier è stato un campione di tenerezza. Egli diceva che l'amore non è fare cose straordinarie o eroiche, ma fare cose ordinarie con tenerezza.
Quando un po' di anni fa ho scoperto la bellezza della tenerezza, non ho più smesso di rifletterci sopra, soprattutto nelle situazioni che vivo nella quotidianità con i ragazzi delle scuole e con i "ragazzi di una volta" della comunità, (li chiamiamo ragazzi ma lo erano una volta, adesso non sono più) e spero di non perdere mai il coraggio di continuare questa ricerca, perché sono convinto che il traguardo sia ancora molto lontano, soprattutto per me che devo imparare a trasmettere questa tenerezza ogni volta che incontro le persone. Non spaventiamoci o non disdegniamo di regalare un gesto così bello e così grande a chi ci sta intorno. La tenerezza per le persone deve essere gratuita e per sempre, e come amava ricordare papa Francesco: «non abbiate paura della bontà e neanche della tenerezza».
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