Nessi sociali (di Thomas Sosio - educatore)

 


(Ispirato alla prima parte del laboratorio educativo 
proposto ai ragazzi delle medie dallo staff del CiAGi Livigno in questi mesi)


Connessione, legame, relazione.
Queste tre parole insite nel significato nesso, ci accompagnano tutti i giorni, nella nostra quotidianità. Siamo sempre in relazione, con gli altri, con le cose che facciamo, con gli oggetti con i quali veniamo alle mani, una connessione che è fatta delle nostre scelte, un legame che può essere profondo o superficiale. La connessione si sa, ci fa subito pensare al telefono, al computer, ai social. Proprio il grande mondo delle interconnessioni mediali, ci ha fatto ragionare con l’equipe educativa del CiAGi, relativamente al fatto di indagare e monitorare l’uso del telefono e il loro rapporto con i ragazzi che frequentano le attività proposte. Infatti, con il gruppo di prima e seconda media, il tema che stiamo affrontando è proprio quello dei social, il loro utilizzo e la qualità del tempo dedicato. Quante volte vediamo ragazzi chini sullo schermo luccicante del telefono, per non parlare di noi adulti, che come se fossimo in una bolla, non ci accorgiamo di ciò che accade intorno, perché immersi nel telefono, e alla domanda: «cosa stai guardando?» la risposta è: «nulla».
Ma come? Nulla? Tu, il tuo telefono, immagini che scorrono e non stai facendo nulla?
Da questo nulla ne è nato un laboratorio, non sul nulla, ma sul rapporto che abbiamo con il telefono, sui social che maggiormente utilizziamo, su cosa per me sono e cosa cerco lì dentro, ah anche il tempo che ogni giorno utilizziamo il telefono. Grazie quindi, ai ragazzi di prima e seconda media, ci mettiamo al tavolo, seduti. Nel silenzio, la prima richiesta che facciamo è un gesto, non semplice. Una scatola al centro del tavolo deve raccogliere tutti i nostri telefoni, qualcuno arriccia il naso, qualcuno lo mette dentro e qualcuno lo nasconde: è normale, ma alla fine tutti accettiamo di mettere lì il telefono, in quella scatola e iniziamo. Il laboratorio prevede di scrivere su un foglio, in forma anonima, delle risposte ad alcune domande e provocazioni e poi leggerle insieme, commentarle e dialogare. Un momento importante e profondo, dove non sono mancati fiducia e rispetto sui temi che emergevano, sui dubbi, sulle domande e sulle preoccupazioni. I ragazzi hanno tirato fuori il meglio di loro, dialogando e ascoltando su un tema che è sempre a portata di mano. La metodologia funziona, si è instaurato un ottimo dialogo, apertura e confronto, ma ciò che mi ha sorpreso di più è il tempo dedicato.
80 minuti!
Minuti a parlare, condividere e confrontarci, con i telefoni nella scatola al centro del tavolo.
Per una volta erano i telefoni a guardare noi che parlavamo di loro e non il contrario.
Nessi sociali

Thomas Sosio

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