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DALLE PAROLE AI FATTI

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Eccoci giunti, anche quest’anno, all’immancabile appuntamento con il Meeting di  Tremenda Giovani .  Il titolo di questo breve scritto è proprio il tema di questi giorni (27 – 30 dicembre 2018). Tema che non poteva, come sempre, andare dritto al sodo senza troppi fronzoli.  Un argomento non buttato lì nella mischia senza un apparente senso, ma l’inizio di un nuovo percorso che ha avuto il suo termine con il tema dello scorso anno: “I verbi dell’Amare” che ci ha tenuti impegnati per due appuntamenti di seguito.  Ogni anno molti ci chiedono che cosa sia questo Meeting, dove si svolga, che cosa si faccia. Da anni, come CiAGi riproponiamo ai ragazzi della superiori, in questo periodo dell’anno, questo appuntamento che si tiene a Tremenda xxl (Samolaco) nel Centro di Aggregazione Giovanile fondato da  Don Gigi Pini e che porta appunto il nome di TREMENDAXXL (Tremenda…voglia di vivere). Luogo, che molti ragazzi hanno già avuto modo di conoscere con i Campus che proponiamo durante l’estate,

LA COMUNITà CHE EDUCA

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  La giornata di lunedì 10 dicembre 2018 è stata davvero importante per la nostra Comunità, e quello che abbiamo vissuto la sera stessa, è stata la ciliegina sulla torta dell’evento che ha caratterizzato la mattinata presso l’Istituto Comprensivo di Livigno. La firma del nuovo Protocollo di Comunità Educante Livigno – Trepalle ha messo intorno ad uno stesso tavolo di lavoro diverse figure di riferimento del panorama sociale e educativo della Comunità tra cui l’Istituto Comprensivo, l’Ufficio di Piano, la Cooperativa l’Impronta di Livigno, il CiAGi Centroanch’io, la Parrocchia di Livigno, la Polizia Locale, lo Sporting Club Livigno, per giungere fino al Comune di Livigno garante del tavolo. Oltre ai firmatari del protocollo erano presenti anche il Comandante della stazione dei Carabinieri di Livigno e alcuni rappresentanti delle varie agenzie che erano presenti all’evento. La firma del Protocollo è stato certamente un atto “simbolico”, ma importante e molto significativo, per tutt

UN CANTIERE ALL'OPERA

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Natale alle porte, il Capodanno in arrivo e così un altro anno si chiude. Un anno sicuramente intenso che, come Centro di Aggregazione Giovanile, ha visto lo sviluppo di attività, progetti, relazioni, intuizioni, elementi positivi e alcune criticità. Molte sono le cose da portare avanti e conservare, alcune da modificare e altre da pensare e “mettere in cantiere”. L’anno che è alle porte sarà, anche come servizio, un anno nuovo, un anno che porterà grandi cambiamenti, nuove sfide da cogliere e molte novità. Riguardando gli anni scorsi, come è bello e giusto che sia, ogni periodo porta diverse trasformazioni (anche inerenti alle attività proposte) che richiedono sicuramente una buona capacità di adattamento a ciò che emerge e ciò che viene valutato come prioritario da fare. Tutto ciò, seppur molto stimolante, ha anche le sue fatiche legate al “cambiare” in un contesto che si trasforma abbastanza velocemente. Il cambiamento, tuttavia, è insito in un servizio che cerca di rispondere

TI ACCETTO COSì COME SEI

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Ho bisogno di essere accettato così come sono… Questo è quello che chiedono i nostri ragazzi, eppure sembra assurdo se pensiamo a quante volte affermiamo di non discriminare la diversità e di accettare il diverso senza problemi. Esiste una netta differenza tra accettare le diversità, rispettarle, apprezzarle e farle sembrare normali. La diversità  esiste , è presente  nella nostra quotidianità e fa sentire i suoi effetti  su ciascuno di noi, effetti che, se fossimo capaci di coglierli avrebbero su di noi soprattutto risvolti positivi. Da chi riteniamo “altro” puoi imparare proprio perché diverso, proprio “l'altro” può compensare una tua mancanza e tu contraccambiare; in poche parole “l'altro” è per ognuno di noi indispensabile. Se riuscissimo a guardare “al diverso” in questo modo, senza alcuna forma di disagio riusciremmo a convincerci sinceramente che essere diverso non comporta nulla di negativo. Non è così semplice, ma spesso normalizziamo la diversità perché altrim

UNA COMUNITà CHE EDUCA

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Ogni bambino di Livigno e Trepalle si trova a rivestire, lungo la settimana,  una molteplicità di ruoli. Innanzitutto, a casa ognuno di loro è figlio/a, fratello/sorella, nipote; a scuola, poi, i nostri ragazzi indossano, insieme al grembiule, il ruolo di alunni e studenti, con precisi e definiti doveri da rispettare; richieste ancora diverse, poi, arrivano nel pomeriggio per i bambini che frequentano attività sportive e agonistiche, oppure imparano a suonare insieme nella banda. Il CiAGì, nella molteplicità di proposte e di richieste fatte a bambini e ragazzi, diventa punto d’incontro e di scambio di tutte queste esperienze.  Avere a che fare con così tanti adulti che a diverso titolo formulano richieste e nutrono aspettative nei loro confronti (insegnanti, allenatori, genitori) può generare confusione e spaesamento nelle giovani generazioni. Se i diversi messaggi non hanno una coerenza e una coesione di fondo, può diventare difficoltosa la gestione del ruolo, portando alla costru

La città dei ragazzi

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Ogni metropoli, città o paese che si rispetti ha una sua architettura urbana e sociale. Dimensioni e criteri derivano dalla storia e dalle tradizioni fortemente radicate nel tempo. Una città può avere molti servizi, offerte commerciali, attrazioni turistiche, può essere circondata da montagne, campagne, fiumi o laghi.  Ma in ogni città ci sono bambini e ragazzi, che con il loro fragore spensierato e la loro allegria colorano l’ambiente circostante. La città o il paese in cui viviamo dovrebbe essere “la città dei ragazzi”. Dovrebbe essere un paese o una città che pensa al futuro, alle nuove generazioni, a migliorarsi per donare ai posteri un mondo migliore e una città più bella e più ricca. Una ricchezza che non deve essere solo economica, ma soprattutto sociale, culturale e di benessere della società stessa. La città dei ragazzi è una proposta che sta accompagnando le attività del CiAGì con il gruppo di 4 e 5 elementare. Durante questi mesi con i ragazzi abbiamo cercato di ragionare e

"DIRITTI" OGNI GIORNO

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Parlare di diritti oggi può sembrare una cosa quasi banale, ovvia, scontata, come se non ce ne fosse bisogno perché siamo, a parole, tutti concordi nel riconoscerne l’importanza ed il valore. Ma non lo è nella società in generale, dove non è facile mettere davanti i diritti degli altri rispetto ai nostri, riuscire a prenderli in considerazione davvero nel momento in cui non sono i nostri diritti a dover essere difesi, sostenuti…solo per i nostri diritti sappiamo davvero schierarci e prendere posizione. Non lo è nemmeno in campo educativo, quando nel “tran tran” quotidiano, dentro un lavoro sempre molto esigente e incalzante, ci dimentichiamo di fermarci per assicurarci che i diritti dei nostri bambini e ragazzi siano tutelati. Non ci preoccupiamo nemmeno di consapevolizzare bambini e ragazzi rispetto ai loro diritti e, quindi, al valore sociale che ognuno di loro ha e che si è tradotto, nel tempo, al riconoscimento dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. I bambini non sono