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NOI RESPONSABILI DEL NOSTRO FUTURO

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  Recentemente si fa un gran parlare di educazione e spesso nel passato si pensava di risolvere tutto a “suon di sberle”, eppure mai come ora, ci si rende conto che l’impegno educativo è compito di tutti. Dietro termine educazione si nascondono diversi ideali e forme di pensiero che hanno dato origine a molteplici metodi educativi ai quali sono sempre di più i genitori a cui fanno riferimento cercando di capire quale sia il metodo più giusto da utilizzare per l’educazione dei propri figli. Tra le principali agenzie educative troviamo la scuola, che nel contesto classe punta sì al nozionismo ovvero all’istruzione vera e propria, ma anche alla gioia di imparare, alla creatività, alla capacità di collaborare con gli altri, di essere autonomi, di saper decidere. Essa naturalmente segue il programma ministeriale, per cui il programma proposto è uguale per tutti, lo spazio dedicato alle attività ricreative come musica e arte non è molto rispetto alle altre materie, ma vengono attuati d

TEMPO DI LEGGERE...INSIEME!

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  “Perché devo leggere i libri? Non leggo già abbastanza a scuola?” queste sono domande che, a volte, ci fanno i bambini e su cui vale la pena riflettere. La lettura, spesso, è vista solo come un elemento inerente la scuola e quindi qualcosa di noioso. Viviamo in una società tecnologica in cui si pensa che i libri siano fuori moda e che la lettura non sia uno strumento utile per la crescita di ognuno di noi e soprattutto dei bambini. Leggere è un qualcosa in più che possiamo fornire ai bambini per aiutarli nella comprensione della realtà, delle emozioni e dei comportamenti umani. Motivare un bambino alla lettura significa anche favorire lo sviluppo della sua immaginazione e fantasia; e la fantasia è un aspetto che permette di affrontare meglio il mondo trovando soluzioni e strategie per far fronte alle sfide quotidiane. Il lato meraviglioso di questa attività è che se due persone leggessero lo stesso libro e poi chiedessimo loro di descriverci una certa scena scopriremmo che, pur avend

LA FORMAZIONE NON è MAI ABBASTANZA

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**   Spesso i mille impegni, le troppe cose da fare, il desiderio di passare un po' di tempo tranquillamente in famiglia ci costringono a rinunciare ad alcune proposte che le diverse agenzie educative o meno, del territorio ci propongono, ma formarsi, tenersi aggiornati, condividere obiettivi, traguardi e fallimenti è davvero fondamentale. La formazione continua è importante sia per tutti i genitori sia per tutti gli adulti e rappresenta uno degli obblighi più importanti per educatori e insegnanti e che ne caratterizza la professionalità: sarebbe un fallimento pensare che essere un educatore sia un punto di arrivo e una contraddizione essere formatori che non si formano. L’educatore, l'allenatore e anche il catechista devono continuare a coltivare il proprio sapere, a rinnovarlo, a metterlo in discussione. Educare, dare forma, implica il movimento e per questo dobbiamo tenerci in moto continuamente perché non c'è il punto di arrivo. La formazione quindi non è da rit

PERFEZIONE A TUTTI I COSTI

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  Si sente parlare sempre più spesso di medicalizzazione della salute; fenomeno che, nonostante la tecnicità del termine, indica qualcosa che avviene ormai quotidianamente e di cui, a ben pensarci, siamo tutti consapevoli. Per medicalizzazione si intende, infatti, quel processo attraverso cui la medicina moderna pone al centro della sua attenzione comportamenti e condizioni di vita che non sono malati, estendendo il suo potere e la sua azione ad ambiti di vita non caratterizzati da patologia. Uno dei casi più esemplari di questo processo è l’uso di farmaci psicostimolanti nel caso di soggetti diagnosticati con ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività) che riguarda un numero crescente di bambini ma anche adulti. Mi è capitato di recente di leggere il libro-inchiesta “ ADHD Nation” scritto dal giornalista americano Alan Schwarz*, che ha indagato l’uso di farmaci per bambini ADHD: lui definisce questa situazione come una vera e propria pandemia in quanto, stando a

COSTRUTTORI DI PONTI

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  Quante volte siamo a dire negativamente, e purtroppo ultimamente ancor di più, che non si fa mai abbastanza per una o per quella cosa, che le persone fanno “sempre” scelte sbagliate; «se avessero chiesto a me, io avrei sicuramente fatto meglio» , che tutti dicono e fanno “cavolate” come se tutti fossero degli incompetenti e si divertissero a rendere la vita complicata…come se noi fossimo gli unici con la verità in tasca…ALT! Proviamo a fare un passo “indietro” e prendiamo un bel respiro. Volutamente sono provocatorie queste prime righe, ma sfido chiunque a non averle pronunciate almeno una volta, io per primo. Cerchiamo ora un’immagine che dia voce ad un nostro pensiero legato invece alla collaborazione, al capire l’idea e l’opinione dell’altro, a metterci nei panni di colui o colei al quale abbiamo puntato il dito e ci rendiamo conto che il più delle volte facciamo riferimento all’idea di “ponte”. Esso è qualcosa che lega due realtà differenti, più o meno lontane, è l’immagine

IL CORAGGIO DI INDIGNARCI

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  Anche solo di sfuggita alla televisione, o passando davanti alle cartolerie del paese, alcune notizie ci colpiscono senza preavviso. Sono certo che nessuno di noi è totalmente all’oscuro di ciò che sta succedendo in Siria in questi giorni, nella zona chiamata Kurdistan. Una strage annunciata che nessuno sembra intenzionato seriamente a fermare. Notizie come queste sono sui nostri schermi tutti i giorni, tanto che nemmeno ci facciamo più caso. Sfruttamento di uomini, donne e bambini, privazioni della libertà di parola, condanne a morte sommarie, un ambiente al collasso, corruzione dilagante… Come spettatori ormai assuefatti alla violenza, comodamente sdraiati sui divani delle nostre case calde e accoglienti, ingeriamo la nostra pillola quotidiana di brutalità, di diritti negati, di miseria. Senza battere ciglio. In questo mondo iperconnesso tutto è puntualmente documentato, registrato, alla luce del sole; ma mai come in questa epoca si percepisce la confusione nel capire dove sia

NONNI. UNA MISCELA DI RISATE, STORIE MAGICHE E GESTI PREMUROSI

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  La scorsa settimana è stata per tanti l’occasione di festeggiare e ringraziare i nonni per “quello che sono e fanno” a ciascuno di noi. I nonni oggi, passando svariate ore con i propri nipoti, ricoprono sicuramente un ruolo fondamentale nel loro sviluppo e nella loro crescita. Tale ruolo rappresenta sicuramente un elemento sostanziale nel supporto educativo ai genitori e allo stesso tempo un’importante risorsa all’interno delle famiglie. Attraverso una presenza costante essi offrono spazi, tempi e competenze nell’accudirli quotidianamente. I bambini trovano spesso nei loro nonni, oltre ad una preziosa “risorsa affettiva”, un contesto intimo, significativo, ricco di emozioni, uno spazio in cui sperimentarsi. Tra nonni e nipoti di ogni età, infatti, si crea un legame speciale, un rapporto confidenziale fatto di protezione e complicità che oltrepassa il tempo. Significativo l’aspetto dell’accudimento, forse ancor più interessante “quando i nipoti non hanno più bisogno di essere presi